“Lo Splendore dell’Icona” di Carolina Franza

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Due significativi appuntamenti coronano, il 21 e il 23 maggio, alla Sala Xenia (Riva Tre Novembre 9), i trent’anni di attività espositiva e didattica dell’iconografa triestina Carolina Franza: martedì 21 alle 18:00 è stata inaugurata la mostra Lo splendore dell’icona: materiali e strumenti, che propone una quarantina di opere realizzate dall’artista tra il 1989 e il 2019.

Nel corso del vernissage l’autrice ha approfondito la genesi delle immagini create ad hoc per l’esposizione, la filosofia della rappresentazione iconografica e l’uso dei pigmenti naturali impiegati.

Giovedì 23 alle 17:00, la pittrice ha tenuto una conferenza dal titolo Lo splendore dell’icona, materiali e strumenti. La Franza è una delle poche iconografe capaci di tradurre con sensibilità contemporanea l’antica arte dell’icona avvalendosi di mezzi e metodi filologicamente fedeli alla tradizione e intrecciando il taglio filologico a una delicata interpretazione dei soggetti tradizionali e a una profonda cultura filosofico-religiosa. Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato iconografi, insegnanti e allievi giunti appositamente da Piemonte, Liguria, Austria, l’autrice ha presentato i materiali lignei e di altra natura, come per esempio le colle e i pigmenti, precisandone la provenienza e la lavorazione. Un compito che l’artista realizza da sé nel suo atelier e attraverso il quale crea lo “splendore dell’icona, specchio temporale dell’eternità”.

La pittrice presenta infatti in tale arte una duplice attitudine, volta sia allo studio delle basi classiche da un punto di vista artistico, teologico e filosofico, che alla ricerca pura, la quale, senza mai travalicare la tradizione, si focalizza sui soggetti e le tematiche ma anche, per esempio, sulla produzione di colori nuovi. Colori che spesso Carolina crea da sé, polverizzando pietre come per esempio lapislazzuli,  avorio e malachite, secondo appunto una secolare tradizione che la conduce anche all’impiego di legno, bisso di lino, oro zecchino e tempera all’uovo con pigmenti antichi.

Gli eventi sono organizzati dalla Fondazione Ellenica di Cultura Italia, su invito della direttrice Aliki Kefalogianni, e dalla Comunità Greca Orientale di Trieste con i patrocini dei Consolati onorari di Grecia e Cipro a Trieste, nella nuova sala messa a disposizione dalla presidente della Comunità Greco-orientale Maria Kassotaki.

La mostra rimarrà aperta fino al 30 maggio con orario tutti i giorni dalle 10:00 alle 12:30. L’artista sarà presente alla mostra sabato e domenica o su appuntamento sempre in orario mostra. Visite guidate su richiesta (333 321565).

Carolina Franza, triestina, inizia a dipingere fin da bambina. Dà avvio alla propria ricerca artistica in Italia e all’estero venendo a contatto con opere della tradizione di altri popoli. Segue le lezioni a Firenze della pittrice Luisa del Campana ed apprende la necessità d’impadronirsi di tutti gli stili. È del 1981 l’incontro con gli insegnamenti di Tommaso Palamidessi e il 1989 vede a Firenze la realizzazione e l’esposizione delle prime icone che, come avviene tradizionalmente, prendono a modello l’iconografo russo S. Andrei Rublev, con la verifica e l’ispirazione costante del suo Maestro d’arte Alessandro Benassai. Le sue opere si trovano nei cinque continenti.

DOVE: Sala Xenia · Riva Tre Novembre 9 · Trieste
QUANDO: mostra  21-30 maggio
inaugurazione 21 maggio ore 18
orario tutti i giorni dalle 10 · 12.30
conferenza 23 maggio ore 17
A CURA DI: Fondazione Ellenica di Cultura Italia e Comunità Greca Orientale di Trieste
CATALOGO: no
INFO: 333 3215658