Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale – Materia

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A cura di Afrodite Oikonomidou e Matteo Pacini
con testo critico di Franco Fanelli

16 novembre 2018 – 3 febbraio 2019

Giovedì 15 novembre
Press Preview ore 11.30 presente l’artista
Inaugurazione ore 18

La scultrice greca Venia Dimitrakopoulou torna ad esporre eccezionalmente in Italia con una importante mostra personale ospitata presso il Museo archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo dal 16 novembre 2018 al 3 febbraio 2019, intitolata “Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale – Materia”.



Al Museo Salinas il composito universo creativo dell’artista è rappresentato da una considerevole selezione di opere – sculture, carte e installazioni, alcune esposte per la prima volta in Italia – tra cui spiccano inedite realizzazioni site-specific, per una mostra-installazione, curata da Afrodite Oikonomidou e Matteo Pacini, che dialoga con i reperti archeologici esposti in permanenza nelle sale museali. Il Salinas, infatti, è il più antico museo dell’isola e la più importante istituzione museale pubblica dedicata all’arte greca e punica in Sicilia, che su indirizzo del Direttore Francesca Spatafora si è aperta negli ultimi anni anche ai linguaggi dell’arte contemporanea.


Reportage della mostra “Futuro Primordiale” di Venia Dimitrakopoulou al Museo Archeologico di Palermo (Telegiornale Rai 3 Sicilia, 17/11/2018).


L’esposizione gode dei patrocini del Ministero della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica, dell’Ambasciata di Grecia a Roma, del Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Atene (EMST), dell’Assessorato Regionale e del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – Regione Siciliana, del Comune di Palermo ed è inserita nelle manifestazioni del progetto Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.

La mostra palermitana è la prima tappa della “Trilogia Italia” organizzata dalla Fondazione Ellenica di Cultura – Italia in collaborazione con l’Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici “Bruno Lavagnini” e con Artespressione di Milano, galleria di riferimento dell’artista in Italia per questa rassegna che tocca anche Torino e Trieste. Il percorso, che presenta delle peculiarità per ogni città, coinvolge infatti prestigiose sedi espositive: oltre al MUSEO SALINAS di Palermo, la GALLERY della FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO a Torino dal 22 febbraio al 31 marzo 2019, quindi il CIVICO MUSEO SARTORIO e il CASTELLO DI SAN GIUSTO a Trieste dal 12 aprile al 14 giugno 2019.

La “Trilogia” evidenzia la tematica propria di tutta la produzione della scultrice ellenica: il dialogo continuo tra il passato e il presente, partendo dal ricco retaggio archeologico che accomuna la cultura greca a quella del nostro Paese. Da qui il titolo “Futuro Primordiale”, declinato con un sottotitolo specifico per ciascuna delle tre mostre: a Palermo “Materia”, a Torino “Logos” e a Trieste “Suono”. «Tutte e tre le esposizioni – precisa l’artista – sono legate dallo stesso filo conduttore, quello che tengo saldamente in mano per non perdermi, quello che, in questa occasione, definisco “Futuro Primordiale”. Viene dal profondo del tempo e, con la consapevolezza del presente, sento che può condurci al futuro rendendolo meno incerto».

In tutti i lavori esposti al Museo Salinas protagonista è la materia – dalla pietra lavica alla carta a mano cinese, dal bronzo al marmo, al gesso – che sottolinea quanto l’archeologia riviva nella contemporaneità e l’immersione nel passato serva a comprendere il presente. Spiega infatti la scultrice: «A Palermo espongo le pietre vulcaniche, le teste dei guerrieri caduti e degli eroi, così come le opere su carta cinese, le Vesti di Nesso, l’Armatura Segreta e le Linee di pensiero. È un dialogo tra fragilità e solidità, l’effimero e l’eterno. Una riflessione sul modo in cui l’archeologia svela la materia nel presente. La materia, quindi, è il tema principale».

Venia Dimitrakopoulou decide di “sentire” attentamente ciascun luogo del suo lungo tour espositivo, creando appositamente nuove opere per rimanere “sintonizzata” con l’atto creativo, così come lei lo concepisce: «un processo continuo, un flusso in cui tutto è aperto all’inaspettato».

E così, per citare alcuni lavori esposti al Museo archeologico di Palermo, gessi, bronzi e pietre vulcaniche di Egina (isola dove ha sede lo studio dell’artista) diventano teste e volti, spesso dalla bocca semi aperta, di antichi guerrieri, eroi e semidei come nelle opere Agamennone (2005-2009) e Pelope (2009), accanto a Lance (2018) in marmo e ottone dorato che raccontano il passato dell’Egeo attraverso venature nascoste e si innalzano come baluardi, strumenti di difesa. In queste opere la materia prima determina il modellato estetico delle sculture che, a dialogo con l’ambiente in cui vengono presentate, mettono in risalto riferimenti storici e caratteristiche del luogo di provenienza, e raccontano così una sorta di storia personale che guida il visitatore nella loro contemplazione e interpretazione.

Le creazioni contemporanee di Venia Dimitrakopoulou si muovono infatti in costante equilibrio tra le ricerche moderne e l’estetica, i materiali e le tecniche tradizionali, passando dalla piccola scala alla monumentalità. Significativa in proposito l’imponente scultura Promahones, esposta presso il Museo Archeologico Nazionale di Atene e rievocata a Palermo dalla serie fotografica Promahones – Ombre (2014). Composta da giganteschi dischi in acciaio inclinati, aperti alle estremità, come sottolinea Franco Fanelli «arricchisce enormemente il gioco d’ombre che queste opere possono proiettare, sdoppiandole, moltiplicandole».

Attraverso pietra, marmo, metallo o carta, che si declinano al servizio di un nomadismo stilistico che va dalla scultura tradizionale all’installazione, dal video all’azione, dalla scrittura al segno grafico, l’artista investiga caratteristiche e comportamenti della materia, dando un respiro di vita alle figure e agli oggetti che ne nascono. Esemplificativo il video Zoodochos Pighi (Fonte di Vita, 2011), opera drammatica nel senso etimologico della parola, in cui le mani dell’artista si ergono a simbolo della forza generatrice della dimensione scultorea, in un incessante processo metamorfico di creazione e distruzione della forma.

Tutte le opere della Dimitrakopoulou hanno un profondo carattere antropocentrico e riflettono sul ruolo dell’esistenza umana nello spazio e nel tempo che l’artista sceglie di cogliere nella sua creazione, chiamando l’osservatore a partecipare dell’espressione artistica, a viverla come una relazione con se stesso, attraverso un’esperienza interiore, mentale e sentimentale. Emblematiche le serie su carta delle Vesti di Nesso e delle Linee di pensiero (entrambe del 2011) dove, attraverso la scrittura automatica sulla forma di un’antica tunica o di uno stendardo, traspare in diverse lingue la dimensione intima dell’artista, che libera i suoi sentimenti e pensieri per poi nasconderli parzialmente dietro ad una linea, quasi a cancellarli ma mai del tutto.

Le tre esposizioni di Venia Dimitrakopoulou nel nostro Paese rientrano tra le azioni del programma “Tempo Forte Italia – Grecia 2018”, iniziativa promossa dall’Ambasciata d’Italia ad Atene e sancita nel corso del Primo Vertice Intergovernativo tra Italia e Grecia, tenutosi il 14 settembre 2017 a Corfù, volta a favorire e sostenere il rafforzamento delle relazioni culturali tra i due Paesi del Mediterraneo, nel rispetto dell’equilibrio tra i vari ambiti culturali, dalla tradizione al contemporaneo, dal passato al futuro.

Accompagna tutte e tre le tappe della rassegna un esaustivo catalogo edito da Umberto Allemandi con testo introduttivo di Franco Fanelli.


Trailer promozionale della mostra di Venia Dimitrakopoulou al museo archeologico di Palermo

Materiale informativo della mostra


Un filo nel vortice

Il vortice è il movimento rotatorio dell’acqua o del vento quando si incontrano correnti opposte. Se il tempo si potesse rappresentare con un’immagine io lo raffigurerei con un vortice. Quando ci si trova nella sua spirale, le scelte non sono molte: o ci si abbandona, o si resiste, o ci si attacca, se possibile, a un punto fermo. In questo senso, la fede in qualcosa diventa proprio un appiglio. Il legame con il prossimo e l’unione delle forze può anche essere una speranza. In una circostanza del genere mi sono trovata a realizzare questo viaggio nel Paese vicino, l’Italia, con la quale così tanti legami ci uniscono, portando al suo pubblico opere già esistenti, ma anche opere inedite che sono state create lungo il viaggio. Le depongo con rispetto e senso di responsabilità, come un pellegrino: come qualcuno che sente i suoi limiti, comprende la sacralità dell’esistenza e agisce con gratitudine. Questo viaggio è un grande ringraziamento a coloro che hanno avuto fiducia in me, mi hanno onorato, mi hanno invitato, mi hanno accolto. A coloro con i quali ci siamo incontrati, ci siamo conosciuti, ci siamo uniti, ma anche a quelli che incontrerò, a quelli con i quali dialogherò e comunicherò nei tempi a venire.

In ogni città, dopo averla visitata, dopo aver percepito l’atmosfera di ognuno degli spazi separatamente, si è formato un progetto che differenzia ogni esposizione dall’altra. A Palermo, al Museo Archeologico Antonino Salinas, tenterò un dialogo tra l’effimero ed l’eterno, tra il fragile e il resiliente nel modo in cui l’archeologia porta alla luce la materia nel presente. La Materia sarà il tema e il titolo della prima mostra.

A Torino, nella Gallery della Fondazione Sandretto Re Reaudengo, in questo edificio minimalista con le sue superfici bianche candide, come pagine non scritte, il Logos (Parola) sarà il protagonista.

Infine a Trieste, dove la trilogia delle mostre si concluderà, in due sedi contemporaneamente, al Museo Sartorio e al Castello di San Giusto, tutto verrà unificato in un complesso, con l’aggiunta del nuovo elemento del suono. Il Suono che risveglia la memoria in maniera diretta e inaspettata.

Tutte e tre le esposizioni sono legate allo stesso filo conduttore, quello che tengo saldamente in mano per non perdermi, quello che in questa occasione definisco Futuro Primordiale. Viene dal profondo del tempo e, con la consapevolezza del presente, sento che può condurci al futuro rendendolo meno incerto.

Venia Dimitrakopoulou


Cenni biografici: Venia Dimitrakopoulou è una scultrice greca, nata e formatasi ad Atene, dove studia scultura presso l’Accademia di Belle Arti, si diploma alla Scuola Superiore di Arte Drammatica del Conservatorio di Atene, perfezionandosi poi presso l’Atelier Vivant de l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Attualmente vive e lavora tra la capitale greca e l’isola di Egina ed è membro della Camera di Belle Arti della Grecia.

Numerose le mostre personali e collettive in Grecia e all’estero, dove le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private.

Nell’inverno 2014-15 la sua scultura monumentale Promahones è presentata ed esposta nell’atrio del Museo Benaki di Atene, in occasione del quale è realizzata la pubblicazione “Venia Dimitrakopoulou – Promahones”, edita da Hatje Cantz; quindi nell’ottobre 2016 l’opera trova la sua collocazione nel cortile principale del Museo Archeologico Nazionale di Atene.

Nel novembre 2015 presenta la sua attività artistica nel quadro dei programmi educativi della Biennale Sessions di Venezia, in collaborazione con la sezione giovani del Fondo Ambiente Italiano (FAI) e la Fondazione Ellenica di Cultura-sezione Italia. I due incontri: “Immagini dalla Grecia contemporanea a Venezia” e “Intervista di Giorgia Florio a Venia Dimitrakopoulou” sono a cura di Caterina Carpinato e realizzati in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia unitamente alla galleria Artespressione di Milano di Paula Nora Seegy, dove nell’aprile 2016 inaugura la sua prima personale italiana dal titolo Selected works, a cura di Charis Kanellopoulou e Matteo Pacini.

Nel 2017 il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella le conferisce l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia in riconoscimento del suo contributo, attraverso il suo operato artistico, al rafforzamento dei rapporti tra Grecia e Italia.

Partecipa come membro attivo nel gruppo di lavoro di “Tempo Forte”, iniziativa culturale dell’Ambasciata italiana in Grecia, promossa a livello intergovernativo per consolidare e celebrare gli aspetti comuni delle identità dei due Paesi.

Nell’ambito di tale progetto, tra Novembre 2018 e Giugno 2019, Venia Dimitrakopoulou sarà protagonista del tour di mostre personali dal titolo “Futuro primordiale” nelle città di Palermo, Torino e Trieste.
www.dimitrakopoulou.com

Coordinate mostra Palermo
Titolo Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale – Materia
Mostra promossa da Fondazione Ellenica di Cultura, Italia
A cura di Afrodite Oikonomidou e Matteo Pacini
Sede Museo archeologico regionale “Antonino Salinas”, Piazza Olivella 24, Palermo
Date 16 novembre 2018 – 3 febbraio 2019
Press Preview giovedì 15 novembre, ore 11.30
Inaugurazione giovedì 15 novembre, ore 18
Orari martedì-sabato ore 9.30-18; domenica e festivi ore 9.30-13
Ingresso incluso nel biglietto del museo € 3,00, gratuito under 18 e ogni 1ª domenica del mese
Catalogo edito da Umberto Allemandi con testo introduttivo di Franco Fanelli
Info pubblico CoopCulture tel. +39 091 7489995 | www.coopculture.it

Mostre future
Titolo Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale – Logos
Sede Gallery della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Date 22 febbraio – 31 marzo 2019

Titolo Venia Dimitrakopoulou. Futuro Primordiale – Suono
Sede Civico Museo Sartorio e Castello di San Giusto, Trieste
Date 12 aprile – 14 giugno 2019

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